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Vajont
Con il termine di disastro del Vajont si è soliti indicare il disastro industriale, occorso il 9 ottobre 1963 nel neo-bacino idroelettrico artificiale del Vajont, dovuto alla caduta di una colossale frana dal soprastante pendio montuoso nelle acque del sottostante e omonimo bacino lacustre alpino, alla conseguente tracimazione dell'acqua contenuta nell'invaso con effetto di dilavamento delle sponde del lago, al superamento dell'omonima diga da parte del fronte d'acqua generato fino all'inondazione e distruzione degli abitati del fondovalle veneto, tra cui la tristemente celebre Longarone.
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Il Caso Vajont 14 aprile 2012 per non dimenticare
Galleria dedicata ai sopravvissuti del Vajont 9 ottobre 1963 di Micaela Coletti -Presidente comitato per i sopravvissuti del Vajont- e Gino Mazzorana - Vice Presidente - serata dedicata alla psicologia dell' emergenza Vajont, alle "NONNE DEL VAJONT" e presentazione libro VAJONT e mostra fotografica.
Presenti: Sindaco, Assessore alla Cultura,Preside
Dott.sa..... Ass.Naz. Alpini,Reparto Donatori Sangue Monte Grappa,Comune Tezze sl Brenta.
Noi erava li......
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Vajont 2013
9 Ottobre 2013 9 novembre 2013Vajont, una ricca proposta da Soverzene
Presentate cinque variegate serate organizzate sotto l’egida dell’amministrazione per commemorare il cinquantesimo
vajont 1963 Email
.+-di Enrico De Col
.SOVERZENE. Anche Soverzene ha in programma una serie di manifestazioni per il 50° anniversario del Vajont: titolo dell’evento “il Vajont a Soverzene: i nostri ricordi a 50 anni dalla tragedia”; ideatori l'amministrazione comunale insieme al circolo culturale del paese, all'associazione Superstiti, al Comitato Sopravvissuti con il contributo di Bim Piave. «Soverzene», ha detto il sindaco Sabrina Graziani, «anche se fu risparmiata dall'onda nel 1963 fu comunque toccata a livello ravvicinato ed emotivo. Con l'aiuto dei nostri compaesani abbiamo realizzato questa serie di variegate iniziative per toccare i vari aspetti della memoria: dalla scienza allo spettacolo, con testimonianze inedite». Il coordinatore e promotore del progetto è il vicesindaco e delegato alla cultura Maurizio Alfieri: «Molti superstiti», ha detto, «che abitano o sono originari di qui ci hanno dato una mano, insieme al volontariato locale, per promuovere cinque serate che si svolgeranno tutte nel salone polifunzionale di via Val Gallina, nei pressi del municipio. La prima è prevista il 20 settembre alle 20.30, sarà curata dal sottoscritto e sarà un approfondimento sugli aspetti geologici della frana». La seconda è il 5 ottobre alle 21 (con replica il giorno dopo) ed è lo spettacolo teatrale “sulle tracce dei ricordi” a cura del gruppo “Puntoacapo”. «E' un'opera scritta per l'occasione e diversa dal solito», dicono il curatore Tony Balbinot e l'autrice dei dialoghi Loreta Chenetti, «ovvero una lettura recitata che vuol far rivivere la Longarone degli anni sessanta con la tragedia e poi la rinascita che rappresenteremo con dei bambini. Le musiche sono del pianista Carlo De Battista con la partecipazione di Arte Nuova». Terzo appuntamento dal 12 al 27 ottobre (inaugurazione alle 17 del 12) con la mostra fotografica “il Vajont a Soverzene”, una serie di 34 foto inedite scattate dall'ex sindaco Bruno Savi. «Mio padre all'epoca era stato inviato a fare dei rilievi dall'Enel», dice il figlio Italo, «conoscevo l'esistenza di queste foto ma le ho ritrovate per caso solo dopo la sua morte; lui diceva sempre che si doveva far sapere cosa è successo ai posteri. Sono scatti di grande pregio, mai visti prima; in totale sono una settantina che in seguito saranno raccolte in un libro». Quarta proposta il 19 ottobre con il teatro dei Farasioli con la “Sapadina, storia dimenticata di Vajont”, in replica il 30 novembre.
«Questa volta», ha detto il presidente del gruppo, Domenico Cassol, «ci mettiamo alla prova con un genere diverso dal nostro solito. E' una storia dedicata alla dimenticata frazione di Vajont che stava vicino all'attuale Codissago. La rivivremo attraverso la locanda che c'era, gestita da una signora proveniente da Sappada».
Infine il 9 novembre, ad un mese esatto dalla ricorrenza, chiusura con la messa in suffragio ai caduti alle 18 e poi alle 20.30 presentazione del dvd di testimonianze sul Vajont degli abitanti di Soverzene. «Questo è l'appuntamento principale per la popolazione», conclude Alfieri, « che a mio avviso è un tassello importante che completa il grande archivio storico del Vajont. Ci sarà il ricordo delle quattro vittime locali (operai della Sade) con l'invito ai loro familiari e una consegna degli attestati ai vigili del fuoco che intervennero nel ponte diga che all'epoca fu invaso dai detriti. A questo proposito c'è la collaborazione con l'associazione nazionale dei Vigili del fuoco in pensione (presenti alla conferenza stampa con Maurizio Rusticali, ndr) che hanno dedicato uno spazio apposito nel loro sito web».
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