Battista Rozza

Servizio presso: Comando Provinciale di Milano

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                                                          Marco  
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Oggetto                             Diario del pompiere  
Testo  Dal diario del vigile volontario continuativo Rozza Battista Distaccamento di S.Angelo Lodigiano In forza a Milano nel agosto 1943. Eravamo in forza a Milano quei giorni , fin dai bombardamenti dell’8 agosto 1943 vidi il proiettili traccianti della contraerea poi venne il bombardamento a onde successive riducendo la città in rovine , ,nella città si sviluppavano numerosi incendi a causa dei spezzoni incendiari ,che cadevano numerosi penetrando nei tetti e sviluppando incendi, si trovavano anche sulle strade, le squadre erano formate da dieci vigili , si lavorava a lungo anche senza trovare i corpi, sostituiti da altri vigili che continuavano il nostro lavoro, ci spostavano con i camion in altre località della città Nella notte tra’il 12. 13 agosto 1943 .assistemmo ai lampi dei bengala, che scendevano lenti illuminando a giorno la città con allarmi che susseguivano continuamente ,prima dello scoppio delle bombe , agli incendi che si sviluppavano ,intervenimmo in corso Sempione ,corso Vittoria ecc. alla mattina continuavamo a spegnere molti incendi in diversi luoghi. Notte tra’ il 14-15 agosto numerosi incendi come non aveva mai visto assistevamo ai lanci di bengala rossi ,gialli, ed alcuni verdi , abbiamo lavorato tutta la notte ,vi furono molti cadaveri e molte buche cumuli di macerie ovunque si dovevano superare cumuli di macerie oltre ai numerosi fabbricati civili distrutti e molti materiali in fiamme ,alla mattina di ferragosto venimmo sapere che un vigile volontario di Merate un certo Dozio Alberto mentre interveniva in un incendio di un palazzo mori sotto il crollo di un cornicione che si era staccato . Notte tra’ il 15-16 agosto ,un bombardamento massiccio duro circa due ore , binari dei tram distrutti ,le case cadevano in frantumi ,l’aria era in respirabile per la polvere , morti e feriti più gravi che in continuazione giungevano per essere soccorsi vi ne erano un po' dappertutto , estraevamo i morti e li mettevamo sul marciapiede in attesa che venivano riconosciuti e portati via dai mezzi dell’UNPA verso l’obitori della città .il ricordo di quel periodo erano i pianti e le preghiere delle donne e l' odore dei cadaveri non ancora estratti che si decomponevano sotto le macerie.

Grazie per l'impegno e la testimonianza se ai foto le inseriamo.
Grazieeeee mille lo staf.....