Marco

Marco

Servizio presso: Distaccamento Volontari di Sant'Angelo Lodigiano

dalle memorie  del vigile volontario continuativo   Felice Cabrini  
del distaccamento di S.Angelo Lodigiano  

Mi ricordo che quando bombardavano Milano si vedeva il chiarore e si sentiva il rumore delle bombe da S. Angelo  partivamo  durante  la notte con l’autopompa SPA ,raggiungemmo Milano con difficoltà, non vi erano strade diritte come oggi, e con le deboli luci oscurate si faceva fatica .A Milano  la circolazione era più difficile cumuli di macerie  e detriti ovunque , molte strade erano sbarrate .Indescrivibile  lo spettacolo che vidi per le strade,  disastri, case crollate , cumuli di macerie  in fiamme ,si doveva deviare il percorso alla ricerca della luogo assegnatoci , ci scortava un vigile urbano con la sua moto ,corso Venezia,vedevo  distruzione  ovunque ambulanze della croce  rossa , personale  dell’UNPA , militari , fascisti , persone che scavavano sulle rovine , case che bruciavano  , si doveva  far allontanare le persone , si scavava sulle rovine per salvare i sopravissuti individuati in superficie usavamo picconi e badili , smuovendo con prudenza ,dovevamo agganciare gli idranti alle colonnine ,più delle volte le macerie delle case crollate coprivano i tombini , bisognava allora stendere molti tubi e quando si riusciva  l’acqua non era abbondante, si utilizzava  anche  i  super idranti da 125 quando era possibile,  a volte le bombe danneggiavano la rete idrica  e non vi era acqua nelle zone ,tra’ un allarme e l’altro vi era una veloce opera di lavoro da parte dei enti preposti per poter ripristinare tutti i servizi danneggiati  dalla corrente elettrica a linee telefoniche  ,ai tram  ,fogne , acqua potabile ecc. ,a volte si doveva entrare nell’edificio danneggiato e salire con una pompetta  portatile raggiungendo la soffitta che iniziava a  bruciare dai spezzoni incendiari , i sottotetti dovevano essere tenuti sgombri da materiali  e il suolo ricoperti di sabbia per evitare incendi ,ma non era sempre così ,  moltissime case avevano solette in legno il fuoco causato da spezzoni incendiari si sprigionava ,nei tetti che poi crollavano trascinando i piani sottostanti ,ogni squadra era autonoma e veniva spostata continuamente  il cambio personale  era obbligatorio quando arrivarono gli aiuti  ,non si poteva  proseguire anche se volevamo , dovevamo avere un turno di breve riposo ,in modo  riposare e di essere sempre  efficienti ,  l’ordine era tassativo. quei giorni si era sempre impegnati riposavamo poche ore sul nostro mezzo , mangiavamo abbastanza bene  .