Francesco Cremaschi

Servizio presso: Comando Provinciale di Mantova

                                              Biografia tratta da www.vittimedeldovere.it

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                                              Vigile del Fuoco LUIGI FRANCESCO CREMASCHI
Per ricordare Luigi Francesco Cremaschi Vigile del Fuoco permanente, nato il

20/10/1943 morto l'11/11/1977 nel compimento del proprio dovere, queste poche parole

non rappresentano certamente la persona che era. Non ci dicono nulla del suo

sorriso, della sua silenziosa disponibilità verso gli altri, della sua grande fede

nel nostro Creatore e in Cristo, della dedizione per il servizio, dell’amore per la

moglie e per i suoi due adorati figli.
Perché non è possibile scindere l'uomo che ha lottato per coronare il sogno

perseguito fin da bambino di diventare Vigile del Fuoco, che ha formato una

famiglia, che ha costruito materialmente con le proprie mani la sua casa, dal Vigile

del Fuoco professionista, laborioso e paziente sempre pronto ad accorrere,

sprezzante del pericolo quando si trattava di compiere il proprio dovere.
Durante la sua carriera di 13 anni di servizio Luigi Francesco ha operato in molte

situazioni diverse: incendi, crolli, incidenti stradali, ma anche il terremoto del

Belice in Sicilia, quello del Friuli, l'alluvione di Firenze e altri interventi di

soccorso particolarmente gravi come l’incidente del gasdotto di Mantova.
La sua scomparsa ha lasciato un grande vuoto tra i familiari, gli amici, ma

soprattutto nel cuore della moglie e dei due amatissimi figli Marco e Davide che

all'epoca del tragico evento avevano rispettivamente 10 e 4 anni.

Il tempo ha appena stemperato il dolore, ma non il ricordo di Francesco, un marito

molto presente, un padre molto amorevole e attento a tutte le esigenze della sua

famiglia.
Era un amico generoso e molto ospitale, comprensivo e disponibile.
Egli ha coronato una vita dedicata al dovere e alla famiglia con l’estremo

sacrificio della sua giovane vita.

Numerose sono le testimonianze della sua grande generosità, portate a conoscenza

della famiglia da persone che egli aveva tratto in salvo, a volte anche a rischio

della propria vita, così come avviene ogni giorno per tutti i Vigili del Fuoco.
Queste dimostrazione di riconoscenza e di affetto hanno rappresentato per la

famiglia motivo di conforto.

Un passo del Vangelo che Francesco amava molto leggere dice: "nessuno ha amore più

grande di questo, che qualcuno ceda la propria vita a favore del suo prossimo" GIOV.

15,13.

"Al calar della sera… al suo focolare…" Francesco non è più tornato, ma il suo

ricordo non ci abbandonerà mai.



 


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